Smaltimento rifiuti speciali: come avviene?

I rifiuti speciali sono una particolare categoria di rifiuti il cui smaltimento è definito da una serie di normative presenti all’interno del decreto legislativo numero 152 del 2006. I rifiuti speciali in questione, in effetti, non possono ritenersi dei normali rifiuti che vengono accumulati all’interno di un’abitazione, e per questo motivo il trattamento da utilizzare per gli stessi risulta essere un differente. A proposito dello smaltimento rifiuti a Taranto e in tutte le altre città all’interno delle quali si trovano Industrie o aziende che producono categorie speciali di rifiuti, bisogna prendere in esame una serie di norme e caratteristiche che riguardano lo smaltimento di questi stessi, attraverso una procedura che risulta essere tutt’altro che ordinaria. Ecco, dunque, tutto ciò che c’è da sapere a proposito dei rifiuti speciali e tossici, nel riguardo di quale sia la loro composizione e di quali siano i metodi che definiscono lo smaltimento e tanto altro ancora.

Quali sono i rifiuti speciali e tossici?

La prima cosa che c’è da sapere, a proposito delle procedure e delle metodologie di cui servirsi per lo smaltimento di rifiuti speciali, è quali siano effettivamente questi stessi, sia nel novero delle caratteristiche di questa tipologia di rifiuto, sia nelle differenze che ci sono tra i diversi rifiuti speciali, in in base a pericolosità e non solo. In linea del tutto generale, si definiscono rifiuti speciali tutti quei prodotti che sono ottenuti da industrie e aziende, e per i quali lo smaltimento e la gestione non può essere a carico della pubblica amministrazione, come sancito all’interno del decreto legislativo numero 152 del 2006. 

In effetti, lo smaltimento e la gestione dei rifiuti speciali, che siano essi pericolosi o meno, è disciplinato da aziende private specializzate, che operano nel settore e che pervengono ad una serie di mezzi da utilizzare per l’occasione. Si definiscono, dunque, rifiuti speciali tutti quei rifiuti tossici, agricoli, ospedalieri e industriali, che possono rilasciare nell’ambiente materiali pericolosi, come gas e diossine, o che faticano ad essere smaltiti in maniera elementare dal momento che la loro composizione risulta essere particolare.

Come avviene lo smaltimento dei rifiuti speciali

A questo punto, si può prendere in considerazione tutta quella serie di pratiche che permettono di smaltire i rifiuti speciali, in base alle loro definizioni e alla composizione del rifiuto stesso; in prima battuta, i rifiuti tossici, che rientrano nel novero dei rifiuti speciali pericolosi, vanno necessariamente smaltiti non soltanto per la loro composizione, ma anche per tutte quelle sostanze che rilasciano nell’ambiente, come diossina, cloro, PVC e amianto. Stesso dicasi anche dei rifiuti agricoli e domestici, oltre che sanitari e militari, che rientrano nel campo dei rifiuti tossici si contengono materiali e sostanze come pesticidi, fertilizzanti chimici, oli per motori, oli vegetali, amianto, batterie, pile esauste, attrezzature mediche, sanitarie e militari

Generalmente, lo smaltimento di queste tipologie di rifiuto avviene all’interno di discariche speciali, che sono gestite direttamente da agenzie e aziende private che si occupano della manutenzione e della gestione di queste risorse; non solo, dal momento che potrebbe essere necessario anche rivolgersi ad un ente specifico per caso in cui si voglia trasportare un rifiuto pericoloso e tossico come l’amianto, che non può essere certamente trasportato in condizioni normali, dal momento che, in quel caso, il trasporto sarebbe troppo pericoloso.

Quanto allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, tra cui sono da annoverare i rifiuti ospedalieri o tutti quelli che sono composti da plutonio, la legislazione fa capo ad un altro impianto, nello specifico la Legge numero 1860 del 31 dicembre del 1962, a cui hanno fatto seguito altri decreti legge e legislativi. I rifiuti radioattivi, in effetti, vanno classificati come rifiuti speciali, ma gestiti e smaltiti in modalità differenti, in base alla concentrazione di radionuclidi, sulla base della radioattività della stessa materia e, in ultimo, prendendo in esame anche il tempo di decadenza della radioattività stessa. Il protocollo di cui generalmente ci si serve dipende dall’International Atomic Energy Agency, che opera nel campo della gestione e della classificazione dei rifiuti radioattivi. 

In questo modo, dunque, ci si uniforma a proposito delle modalità di smaltimento di queste stesse risorse, che vengono preventivamente classificate in base alla loro radioattività e, successivamente, smaltiti attraverso appositi sistemi di monitoraggio. In generale, Dunque, è opportuno ricordare che per qualsiasi tipo di smaltimento di rifiuto speciale, anche se non tossico o radioattivo, è necessario rivolgersi ad aziende e agenzie private, che pervengono ad una serie di mezzi certamente più efficienti nell’ambito della gestione e dello smaltimento del rifiuto.